Sant’Anna, avvocata della libertà. La Compatrona di Firenze e la sua festa – 26 luglio
Sant’Anna, avvocata della libertà. La Compatrona di Firenze e la sua festa – 26 luglio

  Vi è un’immagine affrescata su una vela della volta nord-est nella chiesa di Orsanmichele che raffigura Sant’Anna, mentre sostiene un modellino sintetico – la rappresentazione simbolica ideale – della città di Firenze. È un’iconografia di matrice medievale, comune ai santi patroni di città o di fondazioni religiose. Ma perché mai Sant’Anna è raffigurata, in

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Storie di missioni d’Amore. Intervista a Lorenzo Conti Lapi
Storie di missioni d’Amore. Intervista a Lorenzo Conti Lapi

(…) il mese successivo alla morte di Arrigo VII. Ho caricato questo tempo di una particolare valenza simbolica, come se gli astri in quel tempo avessero voluto inclinare ad una particolare ricerca della virtù. Ecco che il bisogno di giustizia che Dante allega alla speranza della persona di Arrigo VII si registra come un influsso che ha raggiunto più anime, in grado e in modo diverso.

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In cerca di iconemi del paesaggio etrusco
In cerca di iconemi del paesaggio etrusco

Di “meloni” in realtà ce n’è in tutta l’Etruria, talvolta di dimensioni eclatanti. A partire dai tumuli scoperti nei pressi di Cortona, detti appunto Melone I e Melone II al Sodo (il secondo è noto per una monumentale scalinata-altare in pietra risalente al VI secolo a.C.) Gli esempi sono innumerevoli, ma è da ricordare, tra i casi più emblematici, il Tumulo di Montetosto nei pressi di Cerveteri, coperto da una “capigliatura” di pini arruffati, irto al centro della pianura marittima (…)

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Giovan Battista Gelli. Dalla Circe al Bottaio, dagli Etruschi al volgare fiorentino
Giovan Battista Gelli. Dalla Circe al Bottaio, dagli Etruschi al volgare fiorentino

Di modeste origini, figlio di vinattieri e calzolaio di mestiere, Giovan Battista Gelli si dedicò sin da giovanissimo agli studi filosofici, guadagnando conoscenze e simpatie tra gli studiosi fiorentini e avviando un’importante produzione letteraria. Fatto decisivo è che costui non smise mai di fare il suo mestiere – certo non particolarmente aulico – e partecipare alla rispettiva corporazione.

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Il Labirinto del ragno e la Lucca esoterica. Intervista a Federico Marrucci
Il Labirinto del ragno e la Lucca esoterica. Intervista a Federico Marrucci

La reincarnazione può avvenire ogni giorno ed è rivolta a tutti. 
Purtroppo siamo circondati da eserciti di morti viventi (lo possiamo essere anche noi due ovviamente, sicuramente a fasi alterne), cioè dei morti che galleggiano nell’illusione di avere una vita.
Per loro la reincarnazione è un miraggio. Invece, per i viandanti, la missione è il risveglio e l’abbandono della maschera del burattino, come spiegava Collodi nel suo noto romanzo …

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Da Marte a San Zanobi. Fantasie su una colonna
Da Marte a San Zanobi. Fantasie su una colonna

Per quanto possa passare quasi inosservata in una piazza già ricca di presenze notevoli, la Colonna di San Zanobi resta uno dei monumenti più curiosi della città.
Siamo a Firenze in Piazza San Giovanni, in un luogo perennemente affollato di turisti, in cui di solito si guarda ad altro e in alto. Se si è fiorentini si passa veloce, indaffarati, limitandosi a una lesta constatazione della bellezza tutto intorno …

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Intervista a Lorenzo Pecchioni
Intervista a Lorenzo Pecchioni

La casa editrice Press&Archeos, da lui diretta, pone le sue radici in un progetto nato nella metà degli anni ‘90 dalla collaborazione tra alcuni artisti e documentaristi e che oggi si è ritagliata un suo spazio all’interno del bacino editoriale toscano e non.

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Riflessioni su Orsanmichele. Una continuità cultuale dagli Etruschi al Rinascimento
Riflessioni su Orsanmichele. Una continuità cultuale dagli Etruschi al Rinascimento

(…) Tornando al San Michele di Orsanmichele, sembra che già nell’Alto medioevo esistesse un piccolo oratorio con monastero femminile e terreni coltivati. Nella metà del VII secolo l’oratorio fu sostituito da una chiesa dedicata all’Arcangelo che fu detta “in Orto”. Ma questo fu anche il nome della chiesa di San Carlo, che assunse inizialmente la dedica a Michele, poiché la vecchia chiesa dovette far spazio alla loggia e al culto di Sant’Anna. San Carlo, con le sue fattezze trecentesche e vagamente templari, è parte integrante del complesso storico d’Orsanmichele

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La Firenze immobiliare e la casa di Dante
La Firenze immobiliare e la casa di Dante

(…) D’altro canto, anche nel medioevo, la casa è un luogo desiderato e protetto per un misterioso affetto nei confronti di “mura” irripetibili e peculiari. È la casa avita che Piero Alighieri cerca d’ottenere, poiché proprietà dei discendenti di Cacciaguida e quindi del padre. È il possedimento che rischia d’esser incendiato per indebolire lo spirito dei nemici. Ed è, quella di Dante …

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Il primo fiorentino di cui si conosce il nome
Il primo fiorentino di cui si conosce il nome

(…) Le tracce della presenza di Villanoviani/Etruschi a Firenze sono molte di più di quello che è comunemente pensato e affermato. Numerosi ritrovamenti di ceramiche e, soprattutto in epoca meno recente, di vere e proprie sepolture, si sono verificate nel Centro storico della città, nei dintorni dell’antico foro e non solo. Sappiamo inoltre che moltissime sepolture furono andate distrutte nell’Ottocento, durante i lavori per Firenze Capitale.

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