Lettera ai futuri Autori
Press & Archeos è una realtà giovane e protesa con decisione verso il futuro, sebbene gli stessi oggetti di cui ci occupiamo, i libri, siano oggi più che mai in discussione nella forma e nella sostanza. Ci piace dunque parlare di un oltre: il libro sta cambiando, la ricerca sta cambiando e non è solo questione di formati o contenitori. Dobbiamo riuscire a immaginare nuove forme di coerenza, al di là di tutto questo e nel corso del cambiamento.
Così, a proposito di nuovi media, dopo più di un anno di travagli informatici-burocratici abbiamo deciso di affiancarci comunque alla logisitica dello store dominante. Siamo tra i pochi piccoli editori capaci di sostenere la fornitura diretta ad Amazon (per capirci, quella di Prime). Si tratta di una scommessa tutt’ora in corso, con continue novità che appaiono all’orizzonte.
Ma nello store lavoriamo anche in altri sensi, occupandoci di ciò che è più antico (le rarità, la ricerca bibliografica, ecc.) come di ciò che è più futuribile: gli ebook e, infine, i “libri che si stampano da sé” – roba che solo qualche anno fa ci avrebbe dato il voltastomaco, ma che ha senso per le edizioni per le quali non è possibile ristampare grandi tirature.
Cerchiamo di stare a questi “giochi” con il giusto senso critico, sempre attenti a rispettare i nostri valori fondamentali e una legge che ci siamo imposti da sempre: con chi scrive e chi legge, serve cura e trasparenza. La strategia – se vogliamo, il marketing – preferiamo applicarla altrove.
Nonostante il momento storico non sia dei più propizi, cerchiamo da sempre una distribuzione reale e da quasi dieci anni intratteniamo rapporti con distributori e librerie.
Oggi le nostre novità sono gestite da almeno cinque distributori che promuovono in buona parte del territorio nazionale, oltre ad appoggiarsi a fornitori e grossisti di ampia portata logistica. Riusciamo ad essere presenti con una certa continuità in una delle principali catene di librerie italiane ed in altre realtà, con uno sguardo speciale per le librerie indipendenti.
La nostra vocazione è stata sin da subito quella dell’economia reale, direi persino “di strada” e, al di là delle suddette distribuzioni, nel tempo abbiamo curato rapporti diretti con almeno un centinaio di punti vendita (librerie, bookshop, edicole) in cerca di luoghi e momenti del mercato dove i distributori non potevano agire.
Nel tempo abbiamo visto molti venditori in difficoltà, almeno la metà si sono persi per strada e/o non hanno retto alla crisi. Con alcuni si è creato un rapporto confidenziale, di fiducia e in qualche caso di amicizia. Abbiamo cercato di portare sempre un sorriso, anche se talvolta una speciale ironia celava momenti complicati, da una parte e dall’altra. Non neghiamo che oggi occuparsi di libri sia molto, molto difficile.
Vista la disposizione al movimento reale, altri editori si sono spesso affidati a noi e questo ci ha aiutato ad essere ancor più credibili, pur nella nostra realtà indipendente e quasi artigianale.
A distanza di tempo possiamo dire che il marchio Press & Archeos è rispettato e percepito con simpatia, soprattutto nella nostra regione – curata da un in distributore particolarmente valido – ma in generale in nel Centro-nord.
Forse anche per questo, ed anche ultimamente, abbiamo goduto della fraterna collaborazione di qualcuno, dall’indole così diversa ma che si è mostrato tanto simile quanto leale. Non si tiene testa, da soli, a realtà complesse come il suddetto store dominante. La persona a cui mi sto riferendo, che è anche un autore, avrà già capito e accoglierà con piacere questo mio ringraziamento.
Vorrei ringraziare anche tanti altri e soprattutto coloro che stanno contribuendo economicamente ad alcuni libri – a volte succede e senza chiederlo, senza perdersi in questue e proselitismi, senza mostrare improbabili esche ma per semplice comunanza d’entusiasmi e in base alle umane disponibilità -. Ognuno mette ciò che può e che sente.
Ho voluto descrivere brevemente tutto questo, soprattutto per i possibili autori: coloro che stanno cercando qualcuno che curi il loro nuovo libro.
È vero, il mercato non permette più, o quasi, di pubblicare senza sponsor o contributi e raramente un editore può mettere tutto quello che serve – sebbene sia tenuto comunque ad immaginare questa possibilità.
Ma se avete un po’ di soldi da spendere, allora cercate di spenderli bene e guardate a quello che si può creare realmente intorno al vostro libro. Che è un organismo vivo, indipendente (col tempo) dall’autore; e che per natura vuole e deve anzitutto migrare attraverso una distribuzione. In Italia ci sono editori validi che fanno un lavoro proporzionato ed onesto. Non compaiono, certo, alla prima ricerca su Google, ma fanno “girare i libri” con reale coerenza.
Non fatevi, ad esempio, suggestionare dai numeri. La promozione dei distributori non è la distribuzione e il numero di copie uscite è sempre maggiore al numero dei venduti.
I likes non corrispondono a contributi reali, se non in minima parte.
A quelle presentazioni a cui avete assistito, nella grande sala istituzionale, tre quarti del pubblico era lì anche se non glie ne fregava niente del libro in questione.
Ma soprattutto il lettore, quello vero, di certe cose se ne accorge, credetemi!
Guardate al lettore come il lettore guardava all’autore: con una speciale fiducia.
Noi siamo solo “quelli nel mezzo” e facciamo quel che si può…nel cuore della durata.
LP