Eufrosino e il suo pozzo
I nostri ultimi weekend di ricerca hanno avuto come nucleo immaginale la figura di Eufrosino, il Santo Patrono ufficiale del Chianti (inteso, credo, in relazione ai territori dell’antica Lega del Chianti). Di questo Santo, che sembra fosse originario della Cappadocia, si sa davvero poco.
Le fonti lo relazionano all’attività di ri-evangelizzazione che interessò il Chianti dopo l’invasione Longobarda (VII – VIII secolo). L’eresia ariana fu combattuta con la diplomazia e la persuasione: si narra di Eufrosino come di un instancabile oratore, sempre in viaggio da un paese all’altro.
Nonostante la “scarsa storicità” di Eufrosino, tempo fa abbiamo assistito ad una partecipata festa religiosa dedicata al Santo, con tanto di vespri, benedizione, indulgenza. La cerimonia si è tenuta presso l’antico Oratorio di Sant’Eufrosino, nella parrocchia di San Leonino a Panzano in Chianti.
La presenza di almeno 150/200 persone, ha una doppia chiave di lettura.
Se consideriamo il fatto che Eufrosino è patrono del Chianti (una zona abbastanza vasta), allora si può parlare di una scarsa partecipazione.
Se teniamo conto invece della scarsa tangibilità di questa figura storica, siamo attraversati da un certo stupore; non solo per il numero dei fedeli, ma anche per il moderato calore della partecipazione.
Probabilmente il magnetismo di Eufrosino è rafforzato da una certa familiarità con la filosofia della natura (le forze degli elementi catalizzano con grande semplicità l’attenzione delle anime).
In questo caso, stiamo parlando anzitutto dell’acqua del Pozzo di Sant’Eufrosino (custodito in una piccola cappella dietro l’Oratorio) con la quale il Sacerdote benedice i fedeli, e che si dice avesse appunto potere curativo.
Non manca, poi, la pietra sacra nella quale il Santo avrebbe lasciato le sue impronte.
Qui si potrebbe divagare non poco, ma, non avendo ancora visitato il “corpus delicti” (la pietra!), allora preferiamo rimandare.
( In tempi recenti, le ricerche su Eufrosino e altri santi legati ai culti delle acque sono state raccolte nel libro I Sentieri di San Michele, presente in questo sito e On Demand
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