Continua l’excursus tra i vini che portano un nome etrusco, una ricerca che per ora avanza a ritmo di post ma che in futuro potrebbe prendere forma maggiormente compiuta (dipenderà anzitutto dai budget disponibili per l’acquisto di bottiglie).
In quali contesti enologici compaiono nomi e riferimenti arcaici? Il marketing è pienamente consapevole di questi valori o si tratta di una semplice suggestione, un utilizzo ancora approssimativo e parzialmente inconsapevole del significato/potenzialità di scelte del genere?

Ieri sera ho avuto a che fare con il Velia di Bolgheri, che è possibile acquistare anche attraverso la distribuzione nei market Carrefour. Trattandosi di una bottiglia da poco più di 5 euro questa miscela di Sangiovese e altri uvaggi, con bouquet piacevole anche se un po’ “rigido” e tannini decisamente percepibili, mi sembra assolutamente apprezzabile.
Ma cosa c’entra «Velia»? certo la zona di produzione (Bolgheri) è etrusca e Velia era uno dei nomi femminili più diffusi nel tardo periodo etrusco insieme a Ramta ed altri; mentre Vel è un maschile abbastanza frequente. Velia è inoltre il nome di una polis del nord della Magna Grecia che ebbe senz’altro un fiorente emporio etrusco.

velia

Velia è al contempo un nome di persona che, in Toscana, ebbe in epoca recente una certa diffusione, si pensi al romanzo di Bruno Cicognani La Velia e la sua protagonista definita «vivace e frizzante».  Infine, in sintesi, Velia è il nome di altri luoghi, alture, clan e personaggi come la protagonista, assolutamente etrusca, del Fantasma del Giglio, romanzo esoterico del “medium” F. Fornaciari.

Non riusciamo però a tracciare corrispondenze tra tutto questo e il vino appena assaggiato, le cui suggestioni hanno un ché di mascolino ed esprimono una relativa durezza.
Inoltre l’immagine dell’etichetta ci sembra un po’ casuale, solo una tra le tante possibili, di fascino ellenico più che italico; forse non siamo riusciti ad accedere a informazioni più precise (mea culpa) ma l’impressione è che, anche nel caso di questo vino, l’evocazione del nome etrusco sia tutto sommato poco sviluppata e le sue potenzialità restino pressoché relegate ad un’azione inconscia.

Comuque vada, di certo, etruschi a parte, il vino “va’ giù bene”…quindi niente di quanto detto cambia l’effettivo apprezzamento per questo Velia…

(Velia è anche il nome di un rosato e di un altro bianco del Lazio; in questi casi potrebbero esserci altre corrispondenze ma il riferimento potrebbe non aver a che fare con gli Etruschi…).