Il fantasma dell’alchimia

16,80

La metafora alchemica nella letteratura tedesca da Goethe a Heine

di Barbara Di Noi

con la traduzione de Gli spiriti elementari di Heinrich Heine

La visione spinoziana e paracelsiana del mondo, in cui rientrano tanto alchimia che ermetismo, dette luogo nell’ultimo scorcio del Settecento a un progetto umanistico in cui uomo e natura riuscivano ancora – forse per l’ultima volta – a riconoscersi come riflessi inversi e speculari l’uno dell’altra.
Nell’ordo inversus della filosofia di Novalis sussiste una simpatia tra segno e designato in cui si manifesta la natura magica del linguaggio: la legge che la governa è l’analogia, per cui la struttura più profonda della materia e la Sprachmagie poetica si rivelano consustanziali. In questo testo ripercorreremo le vie carsiche attraverso le quali il progetto alchemico giunge fino a inizio Ottocento, per depositarsi nella scrittura ironica di Heine che con romanticismo e germanesimo ebbe un rapporto profondo e ambivalente.
Allo scritto Die Elementargeister, di cui presentiamo una nuova traduzione, Heinrich Heine (Düsseldorf 1797 – Parigi 1856) lavorò tra il 1834 e il 1837. Si trovava all’epoca già a Parigi, dove sarebbe rimasto tranne brevi intervalli fino alla morte. Il libro alterna parti compilative a traduzioni o pseudotraduzioni di Volkslieder attinenti alla mitologia nordica; il patrimonio fiabesco a cui attinge è quello che andavano raccogliendo i Grimm, ma anche leggende celtiche che mostrano una singolare affinità con la tradizione popolare sassone e renana. Il paesaggio culturale della Harz, con le sue miniere e gole montuose, con il Brocken, sulla cui cima il Diavolo e le streghe si davano convegno, era ben noto a Heine per averlo percorso anche a piedi nel suo viaggio da Düsseldorf alla città universitaria di Göttingen. La fonte principale degli Elementargeister resta tuttavia Paracelso, che nel suo tentativo di conferire un sistema alla visione spinoziana della natura aveva assegnato a ogni spirito un elemento. Si trovano anche tracce di raccolte popolari ebraiche, ed altri elementi che mostrano sorprendenti anticipazioni di una concezione già pre-decadente dell’immaginario fantastico, come proiezione dell’inconscio che sopravvive all’intento normalizzatore della civiltà.

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Descrizione

Il fantasma dell’Alchimia. La metafora alchemica nella letteratura tedesca da Goethe a Heine
di Barbara Di Noi
Press & Arvcheos, Firenze 2025
€16,80 Brossura con alette, pp. 242
ISBN 979-12-82134-04-0

Barbara Di Noi consegue il Dottorato in Germanistica e coniuga l’interesse per la letteratura tedesca a un approccio comparatistico e interdisciplinare. Tra le sue pubblicazioni spiccano due monografie kafkiane (“In verità non so nemmeno raccontare”. Memoria e oblio nella narrativa di Franz Kafka, Biblion 2009 e Gli artigli delle sirene. Saggio su Kafka, Clinamen 2016), oltre a traduzioni de I guardiani della cripta (Biblion 2011), e del Castello con passi inediti (Mimesis 2014); per Press & Archeos ha tradotto Descrizione di una lotta (2023). Tra i suoi lavori ricordiamo ancora la vasta monografia sulla poesia di Georg Trakl (2007), la monografia dedicata al Passagen-Werk di Benjamin (Königshausen & Neumann 2022), e l’ultima del 2024 (In den Falten des Textes: Kafkas Beschreibung eines Kampfes, Königshausen & Neumann 2024), incentrata sul confronto tra le due stesure dell’opera prima kafkiana.

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