Da torre di avvistamento per proteggersi da eventuali nemici tornerà presto ad essere una torre di avvistamento ma di bellezze naturali. Quella degli Sciri è una delle poche sopravvissute alla furia dell’esercito papalino per la ribellione del popolo perugino. Libera su tutti e quattro i lati, faceva parte di un nutrito numero di torri edificate nel Medioevo a controllo delle abitazioni gentilizie poi mozzate nel ‘400 e ‘500 o incorporate negli edifici. Una volta abitazione della famiglia degli Sciri (estinta nel Seicento) il complesso, compresa la chiesa, divenne di proprietà di Caterina della Penna d’Oddi che a sua volta la donò a suor Lucia Tartaglini da Cortona, terziaria francescana, che la unì al monastero delle Bartolette e nel 1680 vi fondò il Conservatorio di Santa Lucia , istituto di accoglienza per fanciulle orfane o di umili origini. Torre, chiesa e porzione di edificio verranno presto recuperati, i lavori sono già iniziati (costo 3 milioni e mezzo, fine dei lavori prevista tra 24 mesi), grazie ad un intervento regionale utilizzando il Puc2. Acquisite dall’Ater di Perugia dalle Opere Pie Riunite tutto il complesso ritroverà la sua perduta bellezza CONTINUA