I Rasna e il Pinot nero. Evoluzioni della metafora etrusca

da Wine & Archeos

Nella nostra indagine sull’enologia etruscofila incontriamo oggi un nuovo caso di #vino impostato su Pinot Nero che riporta in auge, per così dire, l’abbinamento #Etruria: Borgogna, estroso e solo apparentemente bizzarro.
Il vino è stavolta il #Rasna di Torraccia di Chiusi (nei pressi di San Gimignano). Rasna è uno dei nomi che gli #Etruschi davano a sé stessi; nello specifico, è forse il nome della classe dominante dell’antica Etruria. Difatti Rasna si presenta come vino da signori, con bottiglia da champagne, grafiche eleganti e prezzo tuttavia abbordabile.

In questo caso il #Pinot_Nero, uvaggio non semplice da trattarsi, è vinificato in bianco e il colore tende dunque al ramato.
Il bouquet è incentrato su agrumi, accompagnato da un’equilibrata acidità, una sostanziale morbidezza che non indebolisce la pungente riconoscibilità degli aromi. “Rasna”: non si può non intendere questo nome al femminile e svelarne le suggestioni attraverso il potere dell’”androginità” etrusca.
Il colore ferrigno del vino è ripreso sullo sfondo della piccola etichetta dove campeggia una #maschera dallo sguardo al contempo ambiguo e trasparente; in basso si distingue l’epigrafe originale del nome di Popolo, scritta da destra verso sinistra secondo l’antica usanza.
Insomma, l’amalgama estetica è ben riuscita. Ma quale può essere, dal punto di vista della nostra ricerca, il senso profondo di queste #bottiglie?

Senz’altro vino da #aperitivo e da convivi impostati su formaggi, frutta, pesce, il Rasna corteggia quella “regione del giorno” celebrata generalmente da anonimi prosecchi ma che può ora esser recuperata ad una sua identità etrusca.
Questo grazie alla vinificazione in bianco di un vitigno tutt’altro che toscano, ma che è guardato da certi nostri vignaiuoli come una sfida in cui metter in gioco il proprio “spirito”, evocato non a caso nei nomi più antichi della nostra collettività.

…Quando si richiama questo “spirito”, capace di accettare e contaminarsi, fondersi e rifondare, la metafora etrusca può rivelarsi decisiva per la buona riuscita della “comunicazione”.

rasna