Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo,
una parola irripetibile che ha pronunciato, e che non ripeterà più.
Giovanni Vannucci
La tradizione eremitico-monastica del Chianti ha avuto forse in Giovanni Vannucci il suo ultimo importante esponente. Attorno a questo Servo di Maria si sviluppò, nel corso degli anni ’70, un interesse eccezionale per la genuinità e l’universalità spirituale. L’Eremo delle Stinche, ancora abitato dagli eremiti di Monte Senario, è tutt’oggi il luogo ideale per comprendere un modo di essere dalle radici antichissime, ma che in ogni tempo ha bisogno di nuovi interpreti e riferimenti carismatici. Una chimera spirituale che prima o poi, chiunque avanzi nella ricerca di sé stesso, si troverà ad inseguire.
Giovanni Vannucci nacque a Pistoia nel 1913 e sin da giovane frequentò il convento dei Sette Santi Fondatori. In seguito studiò filosofia a Firenze e teologia a Roma. Nel 1937 fu ordinato sacerdote.
Negli anni del primo e del secondo dopoguerra Padre Vannucci fu impegnato a Roma, a Firenze, a San Sepolcro, a Grosseto e in varie missioni. Instancabile ricercatore spirituale, cercò di avviare una rinnovazione dell’Ordine dei Servi di Maria attraverso una nuova esperienza comunitaria, ma non trovò le conferme sperate.
Presso il monastero di Santissima Annunziata, attraverso la creazione della Messa della carità, Vannucci produsse un sensibile risveglio religioso nella città di Firenze, dove la sua associazione assistette oltre seicento famiglie bisognose. Infine, dopo un periodo pistoiese, approdò all’Eremo delle Stinche nei monti del Chianti, intenzionato ad avviare una nuova comunità monastica.
Della proposta spirituale di Giovanni Vannucci hanno scritto molti autori, ed anche noi abbiamo avuto modo di citarne le opere nel documentario I Colli degli Angeli. Di grande fascino sono alcuni passi di Padre Asnaghi, eremita alle Stinche, che narrò l’apertura di Padre Giovanni per le altre religioni e persino per certe esperienze occultistiche.
Ma il messaggio di questo monaco, il cui valore è riconosciuto in molti luoghi e parti d’Italia, sta probabilmente nella semplicità della sua proposta spirituale e nella forza delle intenzioni, che emerge in testi di tradizione monastica e se vogliamo “universalistica”.
Oggi, grazie alla collaborazione di Città Ideale, possiamo inserire nel nostro catalogo un’interessante pubblicazione di Massimo Orlandi, “Giovanni Vannucci – custode della Luce“.
Orlandi scrive: “In un eremo nascosto nel cuore del Chianti,un monaco apre nuove orizzonti nella ricerca di noi stessi, del mistero della vita, di Dio. Giovanni Vannucci ci aspetta nel suo piccolo spazio dove la vita sente il suo stesso respiro, dove l’uomo si incontra e prova a riconoscersi”.
Luigi Verdi, citato nel libro, così ricorda Padre Vannucci: “Incontrare Padre Giovanni per me è stato come un soffiare la polvere dallo scaffale dei pensieri, dei libri, degli incontri della mia vita, è come se avesse contribuito a togliere un velo al mistero del mondo. La sua attenzione creava e difendeva la comunione, la sua innocenza era desiderio d’amore che rifiuta l’imbroglio, l’intelligenza era quella di chi sa capire e cambiare e la sua fantasia èpercepiva l’odore del finire e del cominciare”.
Massimo Orlandi
GIOVANNI VANNUCCI – CUSTODE DELLA LUCE
Edizioni Romena, 2004, 168 pg.
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Fonte biografica e fotografica: www.nonsolobiografie.it