• Le origini della Befana e la grande Madre

    Se la Befana ce la ricordiamo tutti vecchia, brutta e secca è perché in lei è rappresentata la natura del mondo che ha dato tutto di sé, si è spogliata di ogni risorsa affinché la vita possa dare frutti in primavera, è sporca di terra e sta tutta gobba perché le fatiche e le pene che il lavoro dei campi richiede lasciano il segno; adesso il suo ciclo è finito, il fantoccio esausto di Madre Natura si fa vittima sacrificale e sale (…)

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  • Maternità e stregoneria

    Nascere donna implica spesso un destino di servaggio e minorità sociale, dove la maternità sarà l’unico gesto libero e creativo di un’esistenza intera: anzi, magico. Due storie, due donne, due epoche, e un selvatico e pre-civile Casentino come scenario. (…)

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  • I Longobardi in Toscana

    Sul finire del VI secolo d. C. la penisola italiana fu invasa dal popolo dei Longobardi. Dopo un periodo di drammatica instabilità, il nuovo Regno si configurò in ducati e furono avviate iniziative d’ispirazione «nazionale», come la costruzione di nuove strade e presidi, o la sintesi di culti religiosi che (…)

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  • Libri di Toscana: le risate, la carne, il diavolo.

    EDITORIALE. (…) Oggi l’interesse esistente per alcuni argomenti e personaggi, come i fatidici Medici o certi grandi artisti e inventori, è plasmato a livello internazionale e i valori sono riproiettati su altri generi di collettività (talvolta con qualche mostruosità concettuale (…)

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  • La partigiana Sisse. Un episodio inedito della Resistenza

    RESISTENZA. (…) Il gruppo di Rifredi avrebbe impegnato frontalmente i due soldati con la mitragliatrice, mentre quelli dell’Istituto, entrando in azione alle loro spalle, sarebbero riusciti facilmente ad eliminarli. Quella mattina che faceva prevedere una giornata (…)

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  • Scongiuri, magia, preghiere e maledizioni dagli etruschi ai romani

    STORIA. Il popolo etrusco, all’apparenza così raffinato ed elegante nell’abbigliamento, così imponente e altero nel portamento e nelle insegne del potere, come ci è stato tramandato dagli storici e dall’iconografia sia pittorica sia fittile (…)

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  • “Colorire alla sua maniera”. Cinquecentenario della morte di Bartolomeo Della Porta

    ARTE. All’inizio del classicismo cinquecentesco, dopo le grandi influenze di Michelangelo, Leonardo e Raffaello, ebbe singolare importanza Fra’ Bartolommeo Della Porta. Figlio di Paolo di Jacopo, un carrettiere e vetturale di Firenze d’origine genovese, visse dal 1478 e per molti anni nella casa fiorentina in Porta S. Petri Gattolini […]

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  • A Pietracupa un “pranzo storico” tra i più antichi

    All’inizio del XVII secolo venne costituita un’opera laicale denominata “Società dei Bifolchi” in ricordo di quei contadini che, fornendo gratuitamente (…)

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  • I Rasna e il Pinot nero. Evoluzioni della metafora etrusca

    Nella nostra indagine sull’enologia etruscofila incontriamo oggi un nuovo caso di #vino impostato su Pinot Nero che riporta in auge, per così dire, l’abbinamento #Etruria: Borgogna, estroso e solo apparentemente bizzarro.

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  • Vinsanto: come si crea, come si comprende. Libro

    Il libro è stato realizzato nell’ambito della fattoria di Montagliari (Greve in Chianti) dove studiosi di enogastronomia e di storia toscana si incontrano abitualmente per convegni e convivi. Il vinsanto è creato da secoli a Montagliari secondo le “regole” che permisero la distinzione del prodotto chiantigiano dall’universo dei vini passiti (o “vini alla greca”). La fattoria è dotata di una notevole vinsanteria con caratelli orginali e strumentazioni artigianali. (…)

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  • Phylica e lo spirito etrusco originario

    (…) Phylica, nome di una schiava che offrì fiori e frutti agli Dei (come risulta da un frammento ceramico populoniense), e Velthune, uno dei tanti nomi della divinità etrusca per eccellenza, invero il romano Vertumnus (…)

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  • Il Lucumone veste viola

    Lì per lì può sembrar bizzarro che un vino dal nome eminentemente etrusco, il Lucumone, sia prodotto al 100% con uvaggio Cabernet Sauvignon, essendo gli etruschi spesso ricondotti, talvolta con note fantastiche, al Sangiovese; ma sembra che, proprio come gli etruschi, il cabernet “selvaggio” proverrebbe dall’oriente greco (Kapnios) o forse dall’Epiro. Nell’indagine sulle definizioni etruscofile di certi vini, la storia permette talvolta di tracciare interessanti collegamenti.

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