Apocalisse di Smeraldo

16,80

di Vittorio Di Cesare

Città sotterranee e templi sepolti nella giungla, strade lastricate sulle Ande che non portano da nessuna parte, scheletri di uomini giganti che terrorizzarono i conquistadores spagnoli, tesori grondanti del sangue di migliaia di vittime, custoditi da maledizioni mortali e dagli spettri dei sacerdoti maya, aztechi ed inca… Sono solo alcuni dei temi che fanno da contorno alla storia degli antichi popoli dell’America Latina, e a quella degli esploratori, archeologi e temerari cercatori di tesori che percorsero foreste e scavalcarono montagne, sfidando uomini e animali attratti dalla loro energia vitale.
È una narrazione che ha un inizio ma non una conclusione, dipende dagli archeologi: se metteranno la parola fine alle pagine di un’epopea iniziata nel XVI secolo nelle foreste smeraldine del Nuovo Mondo.
Il mio cammino in quei luoghi iniziò negli anni Settanta suggestionato dai racconti di un amico di famiglia rientrato dall’Amazzonia. Era uno degli ultimi avventurieri di un Novecento inquieto, un ex cercatore di miniere di manganese nelle giungle brasiliane che s’infervorava raccontando dei suoi incontri con rettili grossi quanto la coscia di un uomo, lunghi come una gomena d’ormeggio di nave e con uomini e animali pericolosi…
Un mondo in cui le nuove scoperte archeologiche mostrano come, nel XVI secolo, due civiltà si scontrarono con conseguenze terribili, capaci d’influire ancora sui nostri tempi.

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Descrizione

APOCALISSE DI SMERALDO
Conquistadores, esploratori e satelliti orbitali alla ricerca dei tesori del Nuovo Mondo
di Vittorio Di Cesare
Press & Archeos, Firenze 2024
€ 16,80
Brossura con alette, 15x21cm, p. 170
ISBN ISBN 978-88-32211-91-7

Vittorio Di Cesare, nipote di un costruttore inglese di ferrovie, ex istruttore militare e archeologo, è stato docente presso l’Università dell’Aquila nel Corso di Scienze dell’Investigazione. Tra le sue pubblicazioni i saggi: ‘L’oro d’Africa’ (1979), ‘In nome del re’ (1986), ‘Gli aborigeni australiani’ (1996), ‘La caduta delle civiltà’ (2003); in collaborazione con Sandro Provvisionato: ‘Servizi segreti e misteri italiani’ (2004), ‘Vaticano rosso sangue’ (2005). Appassionato d’archeologia biblica, ha dedicato a questo argomento ‘L’eredità dell’abisso: il Mar Morto nella storia di Israele’ (2010) e ‘La Bibbia decifrata’ (2011). Con Press&Archeos ha pubblicato ‘Shakespeare e la Scuola della Notte’ (2020), ‘Il giocatore fantasma’ (2020), ‘Archeospie’ (2021) e ‘Qumran connection’ (2022).

Città sotterranee e templi sepolti nella giungla, strade lastricate sulle Ande che non portano da nessuna parte, scheletri di uomini giganti che terrorizzarono i conquistadores spagnoli, tesori grondanti del sangue di migliaia di vittime, custoditi da maledizioni mortali e dagli spettri dei sacerdoti maya, aztechi ed inca… Sono solo alcuni dei temi che fanno da contorno alla storia degli antichi popoli dell’America Latina, e a quella degli esploratori, archeologi e temerari cercatori di tesori che percorsero foreste e scavalcarono montagne, sfidando uomini e animali attratti dalla loro energia vitale.
È una narrazione che ha un inizio ma non una conclusione, dipende dagli archeologi: se metteranno la parola fine alle pagine di un’epopea iniziata nel XVI secolo nelle foreste smeraldine del Nuovo Mondo.
Il mio cammino in quei luoghi iniziò negli anni Settanta suggestionato dai racconti di un amico di famiglia rientrato dall’Amazzonia. Era uno degli ultimi avventurieri di un Novecento inquieto, un ex cercatore di miniere di manganese nelle giungle brasiliane che s’infervorava raccontando dei suoi incontri con rettili grossi quanto la coscia di un uomo, lunghi come una gomena d’ormeggio di nave e con uomini e animali pericolosi…
Un mondo in cui le nuove scoperte archeologiche mostrano come, nel XVI secolo, due civiltà si scontrarono con conseguenze terribili, capaci d’influire ancora sui nostri tempi.

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