Cetamura in Chianti
La nostra ricerca sulle evoluzioni del Sacro nei territori del Chianti, ci ha spinto fino a Cetamura, località nota per la presenza di un’antico stanziamento etrusco/romano.
Il sito non è in nessun modo indicato dalla strada principale, e c’è da usare un po’ d’intuito per orientarsi. Individuato il sentiero, si ascende alla cima del poggio e, dopo un breve tratto, appaiono i Resti.
I rami delle querce filtrano la luce accogliente di una domenica mattina autunnale e, tinteggiando la scena, sollecitando l’anima alla ricostruzione dell’antico scenario. Non è difficile immaginare le case, la via e la piccola acropoli poco più avanti.
Da qualche parte, qui, è stata ritrovata la famosa brocca recante l’iscrizione “Cluntni”; forse una primordiale definizione del Chianti.
Di tutto questo non restano altro che tracce essenziali: fondamenta e brevi tratti murari, veicoli di quel “minimalismo evocativo” a noi tanto caro.
Ciò che non pensavamo di trovare è un pozzo scavato nella roccia, delimitato da assi e recintato a dovere, al centro della città alta. La cavità sembrerebbe essere profonda ben più di dieci metri.
Ancora un pozzo, una roccia, e ancora tracce di un culto della natura. C’è materiale per avviare un buon “discorso documentaristico”!
[vedi DVD Chianti misterico, ndr]