Il risveglio di Fufluns

16,00

di Lorenzo Pecchioni

Un’indagine dedicata al rapporto tra vini contemporanei e antichi Etruschi.
Dall’Appennino tosco-emiliano alla Maremma laziale si distingue il tessuto di una “civiltà del vino” che trova nel mondo arcaico uno dei suoi riferimenti fondamentali. Tra i nodi di questa rete si contano decine di vini, qui in gran parte censiti e descritti, caratterizzati da nomi di luoghi, divinità, concetti legati agli Etruschi.
Con il pretesto di comprendere il fenomeno la ricerca volge a ciò che accomuna il sogno degli antichi a quello dei contemporanei: la suggestione d’Oriente che risplende nell’anima del bevitore, il mistero delle origini dei preziosi vitigni e delle origini in senso lato. Giungiamo così al cospetto di Fufluns, dio etrusco del vino con il suo seguito di amanti, sileni, demoni alati, tori, pantere…con le ritualità iniziatiche che attraverso complesse rimozioni rivivrebbero in alcune consuetudini contemporanee.
Percorso da una sottile inquietudine di fondo, questo libro non è né un saggio storico né un repertorio viti-vinicolo, ma un diario di ricerca che mesce elementi nel cratere di un’ispirazione personale – a volte poetica, altre analitica – per giungere all’intuizione di possibilità atemporalmente valide.
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Descrizione

Il Risveglio di Fufluns. Il vino etrusco contemporaneo e la chimera delle origini della viticultura
di Lorenzo Pecchioni, Press & Archeos, Firenze 2017.
€ 16,00
ISBN 978-88-96876-83-1, 15×21, 160 pp., brossura, carta usomano, copertina lucida, foto b/n

Lorenzo Pecchioni (Firenze, 1976) è autore di video e di libri. Le sue ricerche sono da sempre incentrate sugli aspetti esistenziali del rapporto tra individuo e territorio, coinvolgendo materiali iconografici e storiografici, audiovisivi e letterari. Sotto il marchio Press & Archeos ha pubblicato saggi storici collaborando con ricercatori, riviste ed istituzioni.

Un’indagine dedicata al rapporto tra vini contemporanei e antichi Etruschi.
Dall’Appennino tosco-emiliano alla Maremma laziale si distingue il tessuto di una “civiltà del vino” che trova nel mondo arcaico uno dei suoi riferimenti fondamentali. Tra i nodi di questa rete si contano decine di vini, qui in gran parte censiti e descritti, caratterizzati da nomi di luoghi, divinità, concetti legati agli Etruschi.
Con il pretesto di comprendere il fenomeno la ricerca volge a ciò che accomuna il sogno degli antichi a quello dei contemporanei: la suggestione d’Oriente che risplende nell’anima del bevitore, il mistero delle origini dei preziosi vitigni e delle origini in senso lato. Giungiamo così al cospetto di Fufluns, dio etrusco del vino con il suo seguito di amanti, sileni, demoni alati, tori, pantere…con le ritualità iniziatiche che attraverso complesse rimozioni rivivrebbero in alcune consuetudini contemporanee.
Percorso da una sottile inquietudine di fondo, questo libro non è né un saggio storico né un repertorio viti-vinicolo, ma un diario di ricerca che mesce elementi nel cratere di un’ispirazione personale – a volte poetica, altre analitica – per giungere all’intuizione di possibilità atemporalmente valide.

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